Il premio Nobel Herbert Simon (1978) lo diceva in tempi non sospetti:
i nostri comportamenti decisionali sono condizionati dai nostri limiti, oltre che dalla complessità dell’ambiente in cui viviamo.
Alcuni dei limiti individuati da Simon riguardano: l’attenzione e la memoria.
Quanto lui affermò nel lontano 1977, corrisponde a quello che viviamo ogni giorno: “La ricchezza di informazioni produce una povertà di attenzione” *Citazione nell’opera “L’economia dell’attenzione….” (Thomas H.Davenport, John C.Beck)*
Oggi siamo bombardati da una miriade di informazioni e, proprio per la nostra condizione umana, non riusciamo più a prestare l’attenzione a tutto quello che ci investe.
Il rischio in questa situazione è di prendere decisioni con poca attenzione o di sottovalutare una situazione che ci riguarda.
Sappiamo bene che quando siamo concentrati riusciamo ad affrontare al meglio ogni cosa.
Le neuroscienze stanno dimostrando che ci sono aree del nostro cervello che, quando siamo concentrati, sono maggiormente attive e sincronizzate con quanto oggetto della nostra attenzione.
Il Focus, come un laser, è la massima concentrazione della nostra attenzione che richiama le nostre connessioni neurali che sono la nostra banca dati.
Possiamo allenarci all’attenzione sapendo che non siamo robot e quindi quando sono in gioco le emozioni, tutto può cambiare.
Quando vengono coinvolti gli aspetti emotivi di una persona, il suo focus si orienta naturalmente a ciò che risulta essere più coinvolgente.
Questo spiega il successo di tanti brand.
Oggi non basta fare qualcosa di emozionante per catturare l’attenzione del nostro interlocutore.
Bisogna creare un prodotto confezionato in modo sorprendente dove il cliente trova: la bontà del prodotto e la facilità dell’esperienza desiderata, con uno stile semplice e lineare.
Donatella Metelli