Dialogo

 

Dià Logos: Attraverso le Parole.

Le parole, con il racconto e con il dialogo, hanno accompagnato l’evoluzione dell’Homo sapiens.

Inizialmente, attraverso la tradizione orale, in seguito, con le incisioni e la scrittura, poi più recentemente con la stampa e il sonoro, il dialogo ha raccontato la storia, le scoperte e le conquiste della nostra civiltà.

Oggi viviamo appieno l’era digitale, dove la parola è rappresentata in un sistema binario o di hertz che ci permettono di dialogare usando la tecnologia più avanzata.

Siamo in un momento storico in cui l’ utilizzo e la comprensione delle parole fanno la differenza nella vita di ognuno di noi.

Saper dialogare non è saper conversare o condividere delle opinioni.

Dialogare è l’arte di parlare di sé e ascoltare l’altro che parla di sé.

Il dialogo è l’incontro di verità che danzano per una propria realizzazione.

 

Quando il dialogo è autentico, ognuno si ascolta e ognuno si esprime nella propria unicità, e tutti si arricchiscono nell’interazione.

“Se due persone si scambiano un dollaro, si ritrovano con un dollaro a testa.
Se due persone si scambiano un’idea, si ritrovano con due idee in testa.”

(Aforisma attribuito a Thomas Jefferson)

Anche il professionista, l’impresa e l’organizzazione hanno a cuore il dialogo con il proprio pubblico.

Per essi il dialogo è strumento di vendita, di fidelizzazione e di branding.

Anche il pubblico vuole un dialogo in cui, oltre a ricevere, vuole farsi ascoltare nei propri bisogni e interessi.

La facilità con cui la tecnologia consente il nostro dialogo porta anche un’aspetto importante da valutare: gli effetti di questo costante dialogo virtuale.

Un semplice commento in un post, una frase in twitter, un video o audio sono testimoni del nostro agire verso gli altri.

Il rischio di risultare inopportuni, di disturbare o di essere disturbati è aumentato grazie alla frequenza delle interazioni e agli strumenti sempre più interconnessi con la nostra vita.

Quando il dialogo si trasforma in uno strumento di massiva comunicazione, quel prodotto, quel servizio quella unicità rischia di non essere digerita dal pubblico.

L’arte del dialogo è nell’orchestrare sincronizzando il pubblico in ascolto e l’orchestra in esecuzione.

Questa semplice sincronizzazione realizza una sintonia d’intenti che va oltre e che non è scalfita da ciò che è esterno ad essa.

Iniziamo aprendo un dialogo autentico con gli altri, attraverso la coerenza  tra ciò che diciamo e ciò che facciamo, questo dispone l’altro ad un ascolto fiducioso e uno scambio sincronico di valori riconosciuti e rispettati.

I grandi Brand questo lo stanno facendo, perché hanno compreso che non è sufficiente essere conosciuti sul mercato, il cliente sceglie ogni volta il prodotto perché tanta è oggi l’offerta.

Quando il cliente riconosce il prodotto?

Quando è in una dialogo autentico con il brand che conosce.

Donatella Metelli

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