Non ricordo dove e quando ho cominciato a sintonizzarmi sui bisogni degli altri.
Un po’ per lavoro, un po’ per indole, un po’ per scelte di vita?
Un esercizio costante che spesso mi ha destabilizzato in quanto perdevo completamente di vista i miei bisogni, tuttavia è una destabilizzazione che non mi dispiace e che ora utilizzo con una maggiore consapevolezza.
Poter individuare da uno sguardo o da una parola, o dal tono con cui è pronunciata, un bisogno, può essere molto utile in questa nuova avventura che ho intrapreso con Donatella Metelli, con la BrandCoaching.Agency.
Il bisogno è proprio alla base e il connettore sia nel branding che nel coaching.
È come un richiamo che a volte si disperde, in quanto non inviato con forza sufficiente o perché si pensa di non avere il diritto di rivelare ciò che necessitiamo.
Eppure ognuno di noi vive una vita di bisogni.
Potremmo identificarli nella piramide di Maslow, studio assai datato, che tuttavia dà un’ottima chiave di lettura di dove siamo o dove si trova il nostro interlocutore. Una scala che parte dai bisogni fisiologici di sopravvivenza fino a quelli di auto-realizzazione, passando dal bisogno di sicurezza, di appartenenza e riconoscimento. Crea quindi una classificazione dei bisogni, rispecchiando l’evoluzione degli esseri umani.
Se sono impegnato a ricercare il cibo per sopravvivere non mi interesserà essere sicuro. Se ho cibo in quantità e mi sento sicuro nella mia casa, potrò rendermi conto di vivere in una società e di avere la necessità di appartenervi e di richiedere amore. Quando poi tutto questo diventa scontato, e garantito, vorrò essere riconosciuto a livello sociale. Su tutto questo potrà allora basarsi il mio bisogno di realizzarmi, di poter fare quello che mi soddisfa, per il quale mi sono impegnato e che mi permette di posizionarmi dove desidero nel mondo del lavoro e nella società.
Siamo in un momento storico dove, se teniamo buona la classificazione di Maslow come punto di riferimento e analisi, dovremmo muoverci praticamente tutti sulla punta della piramide.
In realtà i cambiamenti che abbiamo vissuto, in particolare negli ultimi 10 anni, definiti come fase di crisi, hanno destabilizzato gran parte della società.
Questo passaggio si basava su un boom economico che ci ha fatto credere che tutto era possibile, che ha alzato il livello dei nostri desideri, delle nostre comodità e il nostro bisogno, forse non considerato da Maslow, di possedere.
L’ambizione di arrivare ad una particolare posizione o di avere una determinata auto o casa si è scontrata con una realtà molto diversa da quella pervenuta. Una realtà dove il lavoro non era così facile e scontato mantenere. Uno scontro talmente forte che ha causato stati di depressione e situazioni che hanno riportato molte persone al livello di sopravvivenza.
Ti starai chiedendo cosa centra tutto questo con i bisogni, con il brand, con il coaching.
Centra in quanto la società è cambiata e dobbiamo quindi relazionarci con necessità diverse e principalmente con opportunità diverse.
Ed è in queste opportunità che si deve porre la nostra speranza, sbloccando le paure dell’incertezza e del cambiamento.
È cambiato il sistema di lavoro e sono cambiati anche i mezzi di lavoro. E sono proprio i mezzi che possono aprire nuove strade.
Il nostro nuovo bisogno dovrebbe proprio essere la ricerca dell’opportunità!
A parole sembra facile e in realtà non è per niente facile trovare l’opportunità se non guardiamo con occhi nuovi, se non dimentichiamo i vecchi bisogni.
Se il mio cellulare fino qualche anno fa era uno strumento di gioco oppure un qualcosa che mi facesse sentire realizzato, adesso deve diventare strumento di lavoro.
Se il mio vicino era la persona con cui litigare per le briciole che erano cadute dal balcone adesso deve diventare una fonte che mi permetta di individuare i nuovi bisogni o che dia uno spunto su come aiutare le persone a non litigare per le briciole.
Le persone che in questo momento si stanno reinventando, lo stanno facendo proprio guardando ai nuovi bisogni e offrendo nuove soluzioni.
E qui torniamo al titolo di questo articolo, oggi più che mai i bisogni sono dei connettori tra ciò che offri e i tuoi interlocutori. E lo sono proprio perché siamo negli ultimi gradini della piramide di Maslow e quindi molte persone non stanno solo pensando a recuperare qualcosa da mangiare ma stanno cercando come mangiare meglio, per vivere con energia, per mantenere la forma fisica, per combattere un’allergia e un disturbo alimentare.
Quindi da una necessità se ne aprono tantissime. Ed è proprio qui che si trova l’opportunità.
Non è più necessario creare dei bisogni per poter vendere, basta ascoltarli e capire quale può essere il nostro contributo.
BrandCoaching.Agency ha sentito questo bisogno, di persone e aziende che hanno l’urgente necessità di trovare nuove strade di lavoro, di rispondere a nuove esigenze, di muoversi velocemente in un mondo che cambia di giorno in giorno. Abbiamo capito che avere gli strumenti spesso non basta ed è invece necessario avere una guida, avere qualcuno che aiuti a vedere le opportunità e che evidenzi le capacità e le potenzialità. Diventare consapevoli delle proprie possibilità e individuare la strada, permette di riconnettersi a quell’entusiasmo e quell’energia che può far muovere le montagne!
E se parliamo di Brand scopriamo che proprio tutto questo sta dietro a questa piccola parola che deriva dal termine marchiare. La marchiatura come un tatuaggio rimane a vita. E la forza del Brand raccoglie tutto questo: ascoltare i bisogni delle persone, accompagnarle e proporre quelle soluzioni che determinino la trasformazione verso il benessere desiderato.
Non lasciamo bisogni inascoltati, creiamo invece quelle connessioni necessarie che rispondano loro con nuove opportunità.
Monica Canu